Da quando ho iniziato il mio nuovo lavoro, il mio unico giorno libero è il mercoledì, ma tra figlio e casini vari incastrare una pescata è più difficile che vincere al Superenalotto. A volte però succede, ed ecco che per una somma di sinergie astrali favorevoli, mercoledì 22 sono free. Faccio due chiamate qualche giorno prima e trovo disponibili Alessandro e Lorenzo...destinazione Valtellina.
Come sempre iniziano le meteo paranoie: è previsto un freddo boia, il primo vero freddo dell'anno con neve sopra i 1.500 m. e vento pauroso tra i 40 e i 50 km/h....bene...volevo ben dire...comunque la voglia è tanta e dopo qualche riflessione sul fatto che sarà durissima si decide di partire ugualmente.
Punto due: orario di partenza. Per lavoro mi sveglio tutti i giorni o alle 5 o alle 6....tento di convincere gli amici a non partire prestissimo, ma ottengo solo uno spostamento dalle 4 alle 4, 30 del mattino....vabbè, meglio di niente, l'importante è provarci. Ritrovo a Piacenza e si va. Arriviamo presto in valle; permessi a Morbegno e....mi accorgo che è ancora buio e non si riesce nemmeno a dare un'occhiata alle condizioni del fiume. Sulla fiducia risaliamo come salmoni verso Stazzona, uno dei miei spot preferiti. Sulla meta siamo tutti d'accordo, anche perchè Alessandro non ci ha mai pescato e, memore dei miei racconti, è ben felice di provare un posto nuovo.
Albeggia: risalendo la valle notiamo che l'acqua è del solito color cemento fuso; arriviamo a Stazzona e... magia: acqua limpidissima e bassissima...vento spaventoso...freddo boia...come da meteo. Ci cambiamo fra le solite battute e via, fuoco alle polveri!
Tutti ovviamente a ninfa almeno per ora , sono solo le 8. Lorenzo prende subito una fariotta e Ale ne perde una simile. Io sto pescando più a valle in una zona che mi ha sempre regalato soddisfazioni, ma zero: l'acqua è troppo bassa e quasi ferma, quindi risalgo. Lorenzo guada e io supero Ale sulla stessa sponda: nessuno prende più nulla per un po'. Ad un certo punto, considerate le condizioni proibitive, cioè vento forte e acqua cristallina e bassa, opto per montare il segnalatore (o maitre per gli amici) che considero più performante in queste condizioni visto che ti consente di pescare molto più lungo e non solo sotto canna o quasi e di contrastare meglio il vento che, a folate, ti alza bicolor e ninfe. Scelta azzeccata! Prendo subito tre bei temoli e una fario in 20 metri, tutti bei pesci sui 40 cm. Una ninfa del 3 in punta e sul bracciolo una ninfa leggerissima, peso quasi nullo; 0,14 e un metro e 20 di acqua dal maitre, non di più.
Piccolo conciliabolo: ovviamente, viste le catture, resto indietro io, e si risale verso un altro spot promettente. Ale si ferma sul bocchello e Lorenzo appena sotto. Il pesce va cercato nelle rare zone di acqua superiore al mezzo metro di profondità: loro continuano a pescare col bicolor ed iniziano a prendere. Lorenzo incanna una mega iridea che rincorre per 50 metri, mentre Ale prende due belle iridee e tre temoli: solita ottima taglia. Faccio due lanci nello spot di Lorenzo impegnato nel frattempo in una guerra personale con una trota più cattiva del demonio e prendo altri due bei temoli. Lorenzo risale e dopo le battute sul fatto che lui l'iridea la prende sempre e ovunque, incanna e perde altri tre pesci. Ma ecco che...ORRORE! L'acqua inspiegabilmente diventa quasi nera, ma non sale di livello (tristezza e sconforto). Mentre dico a Lorenzo che con l'acqua così, anche a ninfa, è inutile, il mio segnalatore sparisce nel torbido; ferro e ...recupero un altro bellissimo temolo over 40 che slamo tra gli insulti degli amici. Per magia l'acqua torna limpida come prima: boh, meglio così. Per la cronaca, tutti i temoli mangiano la ninfetta sul bracciolo.
Ale e Lorenzo risalgono e io, già appagato, faccio ancora qualche lancio nel bocchello già bastonato da Ale: cambio i pesi e le ninfe e incanno un ibrido stupendo della solita ottima taglia...wow...davvero niente male, nonostante un vento fastidiosissimo che a volte ti obbliga a lanciare tra una raffica e l'altra. I giovani jedi davanti a me prendono ancora un paio di trote a testa, io alle loro spalle, pescando molto lungo, quasi sull'altra sponda, una piccola fariotta.
Momento catartico: arriviamo al MURO. Per chi non conosce Stazzona, è una lama profonda con un mare di pesce non sempre facile, perchè molti vanno subito lì e dal momento che siamo in un no kill solo mosca, il pesce è strapunto e decisamente smaliziato. Visti i livelli bassi è sicuramente il miglior spot della giornata. Iniziamo tutti e tre in batteria: io incanno e strappo subito una iridea davvero senza senso...gigantesca... e subito dopo un altro bel temolo per me sempre poco sopra i 40 cm. Lorenzo prende un bel temolo e Ale un paio di pesci, poi si ferma tutto.
Lorenzo vuole risalire fino al ponte, perchè sa che si tratta di un altro ottimo spot profondo. Io sono già più che contento e decido di fermarmi al muro. Ale per un attimo non sa che fare, poi segue Lorenzo. Io li saluto dicendo:"Ragazzi faccio due lanci e poi risalgo. Ci vediamo su. So bene che qui, di pesce, ce n'è ancora parecchio". Le ultime parole famose: li rivedro' solo a fine pescata...benedetto muro...
Da solo , senza fretta e già felicissimo della pescata, inizio a fare vari esperimenti sulle ninfe variando spesso pesi e modelli...incredibile: prendo ancora un sacco di pesci, tra cui 4 iridee sul mezzo metro; altri otto temoli e altrettante fario. La taglia dei pesci è di tutto rispetto: da 35 fino a oltre i 45 cm. Improvvisamente scorgo due bollate. Non resisto, cambio subito e a secca al primo passaggio in zona riesco a fare altri tre pesci: due temoli ed una bellissima fario mediterranea. Faccio un paio di foto e mangio il panino. Oggi davvero mi riesce tutto....
Sono solo, nessun altro pescatore, quasi in estasi ma stanco e appagato risalgo al ponte e trovo Ale e Lorenzo felici che dal ponte mi spiegano che anche per loro è stata una bellissima giornata. Hanno preso ancora tanto più su: alla fine una quindicina di pesci Ale e dodici Lorenzo che però ne ha persi altrettanti. Decidiamo di tornare a casa (sono solo le 4). Negli ultimi lanci riesco ancora a prendere una mega iridea....mah...strano: tutte grandissime. Vengo bersagliato dagli sfottò degli amici che dal ponte si godono una bella lotta che riesco a vincere portando la trota a guadino. La slamo, e col sorriso ebete di chi è contentissimo, torniamo alla macchina.
Subisco per tutto il viaggio di ritorno le battute degli amici che rammentano le mie ultime parole: “Faccio due lanci al muro e risalgo”. E rieccoci di nuovo a Piacenza.
Che dire? Personalmente la miglior pescata in Valtellina da sempre: per numero e taglia delle catture (circa 30 pesci di cui 15 temoli), ma anche perchè alla fine eravamo solo in tre, nessun altro.
Arrivederci Valtella...alla prossima sinergia astrale!
Come sempre iniziano le meteo paranoie: è previsto un freddo boia, il primo vero freddo dell'anno con neve sopra i 1.500 m. e vento pauroso tra i 40 e i 50 km/h....bene...volevo ben dire...comunque la voglia è tanta e dopo qualche riflessione sul fatto che sarà durissima si decide di partire ugualmente.
Punto due: orario di partenza. Per lavoro mi sveglio tutti i giorni o alle 5 o alle 6....tento di convincere gli amici a non partire prestissimo, ma ottengo solo uno spostamento dalle 4 alle 4, 30 del mattino....vabbè, meglio di niente, l'importante è provarci. Ritrovo a Piacenza e si va. Arriviamo presto in valle; permessi a Morbegno e....mi accorgo che è ancora buio e non si riesce nemmeno a dare un'occhiata alle condizioni del fiume. Sulla fiducia risaliamo come salmoni verso Stazzona, uno dei miei spot preferiti. Sulla meta siamo tutti d'accordo, anche perchè Alessandro non ci ha mai pescato e, memore dei miei racconti, è ben felice di provare un posto nuovo.
Albeggia: risalendo la valle notiamo che l'acqua è del solito color cemento fuso; arriviamo a Stazzona e... magia: acqua limpidissima e bassissima...vento spaventoso...freddo boia...come da meteo. Ci cambiamo fra le solite battute e via, fuoco alle polveri!
Tutti ovviamente a ninfa almeno per ora , sono solo le 8. Lorenzo prende subito una fariotta e Ale ne perde una simile. Io sto pescando più a valle in una zona che mi ha sempre regalato soddisfazioni, ma zero: l'acqua è troppo bassa e quasi ferma, quindi risalgo. Lorenzo guada e io supero Ale sulla stessa sponda: nessuno prende più nulla per un po'. Ad un certo punto, considerate le condizioni proibitive, cioè vento forte e acqua cristallina e bassa, opto per montare il segnalatore (o maitre per gli amici) che considero più performante in queste condizioni visto che ti consente di pescare molto più lungo e non solo sotto canna o quasi e di contrastare meglio il vento che, a folate, ti alza bicolor e ninfe. Scelta azzeccata! Prendo subito tre bei temoli e una fario in 20 metri, tutti bei pesci sui 40 cm. Una ninfa del 3 in punta e sul bracciolo una ninfa leggerissima, peso quasi nullo; 0,14 e un metro e 20 di acqua dal maitre, non di più.
Piccolo conciliabolo: ovviamente, viste le catture, resto indietro io, e si risale verso un altro spot promettente. Ale si ferma sul bocchello e Lorenzo appena sotto. Il pesce va cercato nelle rare zone di acqua superiore al mezzo metro di profondità: loro continuano a pescare col bicolor ed iniziano a prendere. Lorenzo incanna una mega iridea che rincorre per 50 metri, mentre Ale prende due belle iridee e tre temoli: solita ottima taglia. Faccio due lanci nello spot di Lorenzo impegnato nel frattempo in una guerra personale con una trota più cattiva del demonio e prendo altri due bei temoli. Lorenzo risale e dopo le battute sul fatto che lui l'iridea la prende sempre e ovunque, incanna e perde altri tre pesci. Ma ecco che...ORRORE! L'acqua inspiegabilmente diventa quasi nera, ma non sale di livello (tristezza e sconforto). Mentre dico a Lorenzo che con l'acqua così, anche a ninfa, è inutile, il mio segnalatore sparisce nel torbido; ferro e ...recupero un altro bellissimo temolo over 40 che slamo tra gli insulti degli amici. Per magia l'acqua torna limpida come prima: boh, meglio così. Per la cronaca, tutti i temoli mangiano la ninfetta sul bracciolo.
Ale e Lorenzo risalgono e io, già appagato, faccio ancora qualche lancio nel bocchello già bastonato da Ale: cambio i pesi e le ninfe e incanno un ibrido stupendo della solita ottima taglia...wow...davvero niente male, nonostante un vento fastidiosissimo che a volte ti obbliga a lanciare tra una raffica e l'altra. I giovani jedi davanti a me prendono ancora un paio di trote a testa, io alle loro spalle, pescando molto lungo, quasi sull'altra sponda, una piccola fariotta.
Momento catartico: arriviamo al MURO. Per chi non conosce Stazzona, è una lama profonda con un mare di pesce non sempre facile, perchè molti vanno subito lì e dal momento che siamo in un no kill solo mosca, il pesce è strapunto e decisamente smaliziato. Visti i livelli bassi è sicuramente il miglior spot della giornata. Iniziamo tutti e tre in batteria: io incanno e strappo subito una iridea davvero senza senso...gigantesca... e subito dopo un altro bel temolo per me sempre poco sopra i 40 cm. Lorenzo prende un bel temolo e Ale un paio di pesci, poi si ferma tutto.
Lorenzo vuole risalire fino al ponte, perchè sa che si tratta di un altro ottimo spot profondo. Io sono già più che contento e decido di fermarmi al muro. Ale per un attimo non sa che fare, poi segue Lorenzo. Io li saluto dicendo:"Ragazzi faccio due lanci e poi risalgo. Ci vediamo su. So bene che qui, di pesce, ce n'è ancora parecchio". Le ultime parole famose: li rivedro' solo a fine pescata...benedetto muro...
Da solo , senza fretta e già felicissimo della pescata, inizio a fare vari esperimenti sulle ninfe variando spesso pesi e modelli...incredibile: prendo ancora un sacco di pesci, tra cui 4 iridee sul mezzo metro; altri otto temoli e altrettante fario. La taglia dei pesci è di tutto rispetto: da 35 fino a oltre i 45 cm. Improvvisamente scorgo due bollate. Non resisto, cambio subito e a secca al primo passaggio in zona riesco a fare altri tre pesci: due temoli ed una bellissima fario mediterranea. Faccio un paio di foto e mangio il panino. Oggi davvero mi riesce tutto....
Sono solo, nessun altro pescatore, quasi in estasi ma stanco e appagato risalgo al ponte e trovo Ale e Lorenzo felici che dal ponte mi spiegano che anche per loro è stata una bellissima giornata. Hanno preso ancora tanto più su: alla fine una quindicina di pesci Ale e dodici Lorenzo che però ne ha persi altrettanti. Decidiamo di tornare a casa (sono solo le 4). Negli ultimi lanci riesco ancora a prendere una mega iridea....mah...strano: tutte grandissime. Vengo bersagliato dagli sfottò degli amici che dal ponte si godono una bella lotta che riesco a vincere portando la trota a guadino. La slamo, e col sorriso ebete di chi è contentissimo, torniamo alla macchina.
Subisco per tutto il viaggio di ritorno le battute degli amici che rammentano le mie ultime parole: “Faccio due lanci al muro e risalgo”. E rieccoci di nuovo a Piacenza.
Che dire? Personalmente la miglior pescata in Valtellina da sempre: per numero e taglia delle catture (circa 30 pesci di cui 15 temoli), ma anche perchè alla fine eravamo solo in tre, nessun altro.
Arrivederci Valtella...alla prossima sinergia astrale!
Lorenzo |
Elia |
Alessandro |
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