Primo a sinistra Alessandro Marcheggiani |
Così, andiamo a vedere le condizioni dell’acqua guardando dall’alto
del ponte; scambiamo ancora due chiacchiere e lo spirito goliardico si accende: Matteo viene ripetutamente picchiato, Valerio e Alessandro si appoggiano al guard rail irradiato dal sole alla ricerca di un po’ di calore, Diego fuma il suo sigaro. E’ il momento di dividersi in due gruppi e di decidere dove pescare.
Valerio Diego e Matteo |
Alessandro Gnocchi all'azione. |
correntino nella speranza che una trotella si immoli. Purtroppo, come ci aspettavamo, nulla si muove: le trote non ci aiutano, ma lo sapevamo. Ci alterniamo spesso durante la pesca e altrettanto spesso cambiamo le nostre imitazioni. Risaliamo lentamente senza successo, nella speranza di scorgere qualche movimento e
intravediamo una fuga improvvisa di una piccola trota impaurita. Poco dopo, arriva una prima telefonata di Matteo che ci comunica che hanno guadato a fatica, seguita dopo una mezz’ora, da una seconda telefonata di Valerio che ci avvisa che non riescono a proseguire, e che una volta tornati alla macchina, si cambieranno. Comunico la notizia ad Alessandro e risaliamo più velocemente fino ad arrivare al di sotto del ponte. Ormai è certo: la fredda giornata odierna ci regalerà un caldo cappotto, così decido di prendere la situazione con la filosofia tipica del pescatore a mosca; tolgo la ninfa ed inizio a lanciare a secca cercando di raggiungere posti improbabili attraverso la vegetazione. Scorgo un sorriso da parte di Alessandro, il quale mi lascia lanciare in tranquillità per un po’ dopodiché si avvicina, chiedendomi di passargli la canna perché due lanci a secca li vuole fare pure lui. Così, una giornata di pesca iniziata in allegria termina con altrettanta allegria, perché mi
Gramizza |
Aveto |
un lancio particolarmente ben riuscito. Un fischio richiama la nostra attenzione: i nostri amici ci chiamano dal ponte. Chiudiamo le canne e raggiungiamo l’auto con l’acquolina in bocca provocata dal pensiero delle trofie al pesto che ci attendono al tavolo di un ristorante della zona. Giunti al ristorante, incontriamo il noto Graziano Magrini, costruttore di splendidi morsetti, che riconosce Valerio e ci saluta tutti. A fine pranzo, ci mostra una canna di legno bellissima e oltre alla canna, ci presenta anche una bellezza locale, Liliana, una ragazza che da poco si è appassionata alla pesca a mosca. La giornata si conclude tra i saluti più sinceri e un arrivederci a presto. A presto Aveto, a presto Gramizza, siete incantevoli!
Articolo di Alessandro Marcheggiani
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