mercoledì 3 settembre 2014

Mosca Club Piacenza Adventures - A CAVAL DONATO NON SI GUARDA IN BOCCA...

Un super selfie di partenza! Da Sinistra:
Stopponi Francesco, Valerio Braghieri e
Crescentini Enrico.
...una giornata sul Cavaliere...
Eccomi ancora qua con un nuovo report: questa volta vi parlo del Cavaliere .
E' finalmente estate e come di consueto, vado a trovare il mio amico Francesco Stopponi (Stops) che vive a Fabriano nelle Marche. Anche quest'anno avrò l'opportunità di pescare in un torrente per me nuovo e misterioso: Francesco mi propone un'uscita sul Cavaliere a Macchia d'Isernia, dove è stata istituita una zona no kill.
Partiamo di buon'ora da Fabriano, alla volta di Ancona, dove ci troviamo con l’amico Enrico Crescentini (Cresch); cambio rapido di mezzo e via a rotta di collo verso Macchia d’Isernia che dista a 3 ore e mezza di viaggio. Arriviamo in paese verso le 9:30 . Acquistiamo i permessi in un bar del centro (il giornaliero no kill costa 10 euro) e poi, ovviamente, cerchiamo un negozio di alimentari per i panini e le bevande. Fatto tutto, ci avviciniamo al torrente per un breve sopralluogo: ci rendiamo conto che gli accessi al corso d'acqua sono piuttosto ingombri di vegetazione, ma rompiamo gli indugi; espletiamo il rito della vestizione e raggiungiamo la sponda del torrente.
Fiume Cavaliere
Mi trovo in un ambiente stretto ed infrascato, quindi monto la mia 9,6' per la 3#; Francesco invece sceglie una 9' per la 5# ed Enrico una 10' per la 3/4#. Il Cavaliere,  come diversi fiumi del centro sud Italia, presenta un letto stretto e ciottoloso con buche della profondità massima di 2 m e lame basse, di profondità compresa tra i 20 e i 50 cm. Il torrente è molto infrascato, tanto che le fronde degli alberi formano ripetutamente delle gallerie vere e proprie, fresche ed ombreggiate, dove le trote amano stazionare nei periodi più caldi dell’anno.
Iniziamo a pescare a breve distanza l'uno dall'altro. Sono al cospetto di una discreta buca di circa 1 m di profondità e con corrente media veloce: opto per un tip di 1.5 m del 0.18 mm e due ninfe, quella di punta una red tag con bead da 3,5 mm e quella di bracciolo una pettirosso con bead da 3 mm. Le catture non si sono fatte attendere: il primo è stato Cresch, sopra di me, in una piccola buca. Dopo le solite domande:”Enri, come? Morto o impiccato?” e dopo la sua risposta:”………………..” cambio pesi e monto una pettirosso di punta e una leprotto di bracciolo; entrambe con bead da 3mm. Dopo un paio di passate ecco la mia prima trota. La sensazione in canna è incredibile: subito dopo la ferrata ho l'impressione di essermi impigliato sul fondo, ma dopo un secondo ecco le testate rabbiose. Le trote del Cavaliere dagli splendidi colori sembrano indemoniate ed una trotella sui 25/30 cm si difende con la cattiveria di una da 40/45 cm.
La cattura di Enrico una splendida trota
Continuiamo a risalire e la conformazione del torrente cambia: incontriamo una serie di lame piuttosto lunghe che si allargano in testa a formare buche più profonde dove le trote non si sono fatte desiderare ( noi però, eravamo in cerca del pezzo grosso). Eccoci finalmente in una  lama profonda ed ombreggiata. Incomincio a pescare e lancio dopo lancio, arrivo in un' ottima pool: sulla riva opposta, i rami di un albero lambiti dalla corrente offrono un riparo sicuro per una bella trota. al terzo lancio mi impiglio nella radici sommerse della pianta  e strappo tutto (un secondo di raccoglimento a ricordare il mestiere della mamma di Gesù) e mi appresto a riparare i danni. Enrico, dietro di me, avendomi visto in officina,  prova un lancio un po’ più
lungo...pochi attimi di silenzio e lo sento esclamare:“E' bella questa!”. Mi giro e vedo lui e la sua 10' per la 3/4# piegata fino al manico; Francesco accorre in suo aiuto ed Enrico giostra con esperienza la preda fino al guadino dell'amico. Foto; misurazione ( 44 cm. ma l'avevamo stimata almeno 50 cm!) ed Enrico la libera.
Dopo questa bella cattura non riusciamo a prendere più nulla e decidiamo di spostarci nei pressi del confine superiore della zona no kill. Facciamo di nuovo fatica a trovare un accesso per raggiungere il torrente a causa della vegetazione intricata.
Francesco incannato in un ottima pool
Entriamo quasi a fine riserva, con l'intenzione di proseguire nel libero (pare che le trote più grosse siano concentrate in questa zona). Qui il torrente ha un aspetto più invitante e promettente: le buche sono più numerose che a valle e la corrente è un po più sostenuta. Sto pescando assieme ad Enrico, quando sento Francesco, poco sotto di noi che ci chiama  e mentre mi giro verso valle vedo una bella trota saltare fuori dall’acqua. Ci affrettiamo per raggiungerlo ma, purtroppo, il pesce si fa beffe di lui strappando il tip dello 0,16 mm. Che dire? Un vero peccato! (per non dire di peggio).
Non ci facciamo prendere dallo sconforto e continuiamo a salire in cerca del “pezzone”. Raggiungiamo il tratto libero quando ormai si avvicina l'ora del rientro (ci aspettano quattro ore e mezza di auto!). Ci concediamo comunque qualche lancio, ottenendo risultati decisamente inferiori alle aspettative: catturiamo qualche trotella, ma del “mostro” che sognavo con Francesco nemmeno l'ombra!
Che dire del Cavaliere? Un itinerario non banale e tecnico quanto basta. A me è piaciuto e ci tornerò sicuramente.


Valerio Braghieri (Mosca Club Piacenza)


1 commento:

Anonimo ha detto...

Bello il Cavaliere, ma io avrei fatto un'uscita sul Volturno....
Mi chiamo Pietro Di Sandro e sono un PAM molisano doc ma trapiantato a Parma per lavoro. Domenica verrò a pesca a Gorreto con i soci del Fly club di Parma e se vi va, ci potremo conoscere e scambiare qualche impressione sulla vostra uscita in Molise e programmarne una sul Volturno dove stiamo facendo dei progetti molto interessanti. Ciao.

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